Se sino a qualche anno fa per le imprese non era semplice trovare strumenti finanziari in grado di agevolarli nell’attività di ogni giorno, nel corso degli ultimi mesi il fintech ha iniziato a sfornare una risposta dietro l’altra a questa esigenza. L’arrivo di una lunga serie di operatori ha infatti scatenato una vera e propria battaglia, a tutto vantaggio delle aziende, con una lunga teoria di servizi tesi a consentire una più facile movimentazione delle proprie risorse finanziarie a prezzi concorrenziali.

Un quadro quindi effervescente, in cui si è saputo segnalare anche Monese (sito ufficiale), una carta conto la quale ha subito attirato l’attenzione di un gran numero di imprenditori e liberi professionisti alla ricerca di strumenti capaci di offrire convenienza e far risparmiare un bene prezioso come il tempo, azzerando le difficoltà burocratiche o, comunque, riconducendole nel loro alveo naturale. Andiamo quindi a vedere meglio di cosa si tratti e se sia un prodotto effettivamente in grado di fare la differenza.

A proposito di Monese

Monese è un’azienda fintech fondata nel 2013 da Norris Koppel ed entrata in attività nel 2015 proponendosi di strappare quote di mercato alla concorrenza. Il suo successo è stato immediato, se si pensa che già nel 2016 è stata insignita del premio “Best Challenger Bank”, mentre nell’anno successivo ha fatto registrare un volume di transazioni superiore al mezzo miliardo di sterline.

Transazioni per le quali Monese (sito ufficiale) utilizza un’applicazione in grado di girare su smartphone Android e su iOS. Dopo gli inizi in patria, nel Regno Unito, ha quindi gradatamente allargato il suo raggio d’azione, arrivando anche in Italia.

La garanzia sul livello della proposta deriva in particolare dall’autorizzazione rilasciata dalla FCA (Financial Conduc Authority), l’ente preposto alla vigilanza dei servizi finanziari i quali hanno luogo ogni giorno sul mercato britannico. Grazia al sigillo ottenuto, Monese (sito ufficiale) può operare alla stregua di una vera e propria banca, con la possibilità di gestire conti correnti corredati di IBAN. A dare vita ad una prima importante differenziazione con le banche tradizionali è il fatto di consentire alla sua clientela la disponibilità di un conto bivaluta in sterlina ed euro e sterlina, regalando in tal mondo grande libertà di movimento.

Se non permette di poter disporre di mutui o prestiti, va però rilevata la possibilità di dare vita a pagamenti contactless, uno strumento ormai ritenuto indispensabile dai consumatori. La carta di debito messa a disposizione da Monese può essere aggiunta a PayPal, Google Pay o Apple Pay.
Il tutto in quadro di assoluta sicurezza. Monese (sito ufficiale), infatti, proprio per poter operare con una regolare licenza deve sottostare alla severità dei regolamenti imposti a chiunque decida di proporre servizi bancari nel Regno Unito. A partire dalla rigida separazione dei fondi aziendali da quelli della clientela.

Come iscriversi a Monese

Il funzionamento di Monese (sito ufficiale) fa leva sullo smartphone, su cui deve essere installata l’app che sarà utilizzata all’uopo. Occorre solo scaricarla sul dispositivo e seguire la procedura guidata per completare l’iscrizione al servizio, passo per passo.

Il procedimento è praticamente lo stesso che distingue questo genere di prodotti e prevede il rilascio di una serie di dati anagrafici e personali, e altre informazioni che dovranno essere valutate dagli incaricati prima della convalida dell’operazione. Tra cui, naturalmente, l’indirizzo di posta elettronica.

Una volta terminata questa fase sarà chiesta un PIN personale con il quale accedere all’app. Espletato anche questo passo, sarà richiesta la foto di un documento di riconoscimento in corso di validità, che potrà essere scelto tra passaporto, carta d’identità o patente di guida. Dopo l’elaborazione della richiesta, la quale comporta qualche minuto, il sistema richiederà lo scatto di un selfie per la verifica dell’identità.

Nel caso il procedimento andasse a buon fine, come è probabile, la carta di debito verrà spedita gratuitamente all’indirizzo indicato come propria residenza in un tempo stimato intorno a 14 giorni lavorativi nel caso si tratti di Paesi diversi dal Regno Unito, che dovrà essere attivata confermando il codice PIN sull’app.

Va peraltro ricordato che solitamente la conclusione della procedura viene salutata dalla possibilità di inserire un codice il quale permette di usufruire di un bonus di benvenuto, che verrà accreditato sul conto aperto nel giro di poche ore.

Cosa si può fare con Monese?

La fruizione di Monese (sito ufficiale) rende possibile aggiungere fondi al proprio conto, monitorare in tempo reale le uscite e creare particolari strumenti di risparmio, sotto forma di salvadanai.

Inoltre si può ricaricare il conto, operazione la quale può essere condotta in quattro modi:

  • mediante un’altra carta di credito o debito;
  • effettuando un bonifico online tramite SOFORT;
  • operando un normale bonifico bancario;
  • richiedendo denaro a uno dei propri contatti a sua volta iscritto al servizio.

La sicurezza di Monese

Quando si valutano strumenti di questo genere, è sempre molto importante riuscire a stabilirne i livelli di sicurezza, proprio in considerazione del grande numero di truffe che purtroppo continuano ad essere una consuetudine del settore. Per chi si chieda se sia effettivamente sicuro aprire un conto online su Monese, la risposta non può che essere assolutamente affermativa.

A rafforzare questa impressione è il fatto che l’azienda è registrata presso l’istituto di moneta elettronica PrePay Technologies, oltre ad essere un membro del CIFAS, ovvero del servizio di prevenzione frodi operante in Gran Bretagna.
A questi dati si aggiunge il fatto che l’azienda fornisce i suoi servizi grazie alla licenza rilasciata da Mastercard International, cui aggiunge la già citata autorizzazione rilasciata dalla Financial Conduct Authority (FCA), l’organo preposto a controllare i mercati finanziari del Regno Unito (numero FRN 900188).

Chi decide di affidare i propri soldi a Monese (sito ufficiale) ed aprire un conto, può quindi farlo in assoluta serenità. Anche perché a rafforzare quanto detto concorre il fatto che l’azienda, pur essendo una banca a tutti gli effetti, non opera nel settore creditizio. Non prestando i propri soldi va in pratica a ridurre il rischio rappresentato dalla gran mole di crediti deteriorati i quali hanno contribuito a mettere in notevole difficoltà un gran numero di istituti bancari di ogni parte del globo nel corso degli ultimi anni.

Quanto costa Monese?

Quanto costa Monese? Anche questa è una domanda cruciale per cercare di stabilire la convenienza o meno di sottoscrivere il servizio.

Conto Monese Simple

Il conto base di Monese, denominato Simple (sito ufficiale), è del tutto gratuito e consente ai sottoscrittori di ritirare sino a 200 euro al mese dai bancomat, mentre per le cifre superiori occorre versare una commissione pari al 2%. Si può inoltre spendere l’equivalente di 2mila euro al mese in valuta estera con una commissione sempre del 2% per le cifre superiori e ove si decida di inviare denaro in valuta estera. Occorre infine aggiungere i 4,95 euro necessari per l’invio della carta di debito “fisica”, con tempi di ricezione variabili, ma comunque attestati solitamente a meno di una settimana.

Al conto base, Monese aggiunge poi altri due profili, stavolta a pagamento, ovvero il conto Classic e il Premium.

Conto Monese Classic

Classic, al costo di 5,95 euro mensili, che permette prelievi sino a 900 euro presso gli sportelli bancomat del circuito Mastercard, con una commissione del 2% sulle cifre superiori, e di spendere sino a 9mila euro mensili in valuta estera, con commissione analoga per le cifre eccedenti. Ammonta invece allo 0,5% quella prevista per l’invio di denaro in valuta estera;

Conto Monese Premium

Premium, con canone mensile di 14,95 euro e per il quale non sono previsti limiti di prelievo o spesa e l’eliminazione di qualsiasi commissione per l’invio di denaro in valuta estera. Anche la carta contactless è in questo caso totalmente gratuita.

Il conto business

Monese prevede poi un conto business (sito ufficiale), in accoppiata con un conto personale, al costo di 9,95 euro. Questa soluzione consente di mantenere le spese professionali e personali separate proprio grazie alla presenza di a due distinte carte di debito, mentre la gestione dei conti è facilitata dalla app.

Questo conto non prevede costi sui bonifici domestici, mette a disposizione una carta contactless dedicata, tassi di cambio vantaggiosi e livelli di sicurezza molto alti, con lo sblocco biometrico e un backend completamente crittografato.

Il conto business può essere aperto da qualsiasi operatore economico, senza prevedere alcuna necessità di fornire prove di credito o informazioni sulle esperienze finanziarie precedenti.

Pro e contro

Per quanto concerne i pregi e i difetti, possiamo dire che Monese (sito ufficiale) è uno strumento molto semplice da utilizzare, a costi tutto sommato contenuti.

Forse anche troppo semplice, considerato che mancano alcuni servizi forniti invece da altri conti rivolti alle imprese con il preciso fine di agevolarne l’operatività. Resta da vedere se nel futuro il servizio vorrà fare un salto di qualità, anche in considerazione del notevole dinamismo messo in evidenza dalla concorrenza.

Le alternative a Monese

Come abbiamo già ricordato, Monese Business (sito ufficiale) si trova a far fronte ad una concorrenza notevole, con i competitor che mostrano grande vitalità, cercando di approntare una proposta sempre più completa.

Tra i servizi che si sono messi in particolare evidenza nel corso degli ultimi anni vanno ricordati in particolare:

Monese vs N26 Business

N26, startup tedesca che ha iniziato a mettersi in mostra sin dal 2013 offrendo conti bancari gestibili da un’app mobile e una piattaforma desktop.

L’azienda propone un conto per aziende e freelancer, ed è in grado di favorire gli scambi di denaro a condizioni favorevoli grazie ai tassi di cambio forniti da Transferwise e di assicurare servizi facili e veloci;

Monese vs Soldo Business

Soldo, carta prepagata aderente al circuito Mastercard abbinata a un conto spese e ad un pannello web grazie al quale diventa possibile una gestione particolarmente agevole di depositi e pagamenti.

In attività ormai dal 2015, Soldo si propone come una proposta molto appetibile rivolta al mondo delle imprese, in particolare le PMI, quelle non profit e ai liberi professionisti, tale da aver incrementato continuamente il feeling con la propria utenza;

Monese vs Bunq

Bunq, con il suo conto bunq business, è un’azienda olandese che si propone di facilitare la gestione finanziaria aziendale con alcuni servizi di rilievo, connotati da robuste dosi di innovazione e livelli di sicurezza i quali non temono confronti, ma a costi più alti;

Monese vs Revolut Business

Revolut, conto che è riuscito a far leva su servizi innovativi e sulla convenienza assicurata dalla possibilità di utilizzare i servizi di TransferWise, ovvero il tasso di cambio interbancario, riscuotendo un successo che va crescendo mese dopo mese, e che è disponibile anche in versione business.

Monese vs Qonto

Qonto, servizio che ha fatto il suo esordio nel 2016 in Francia, il quale permette l’integrazione dei gestionali aziendali e l’agevole utilizzo di fatture e giustificativi di spesa, sulla base di una semplificazione tesa a rendere più facile i processi di gestione finanziaria all’interno dell’azienda.

Le opinioni su Monese

Quali sono le opinioni su Monese (sito ufficiale)?

Basta recarsi su TrustPilot, sito dedicato alle recensioni su questo genere di prodotti, per riuscire a farsi un’idea più compiuta di quale sia la reputazione del conto. Che sembra effettivamente inattaccabile, considerato come su 15344 recensioni, addirittura il 76% lo indichi come eccezionale. Alla schiera dei giudizi positivi si va peraltro ad aggiungere un ulteriore 11% di chi lo ritiene molto buono.

Sull’altro piatto della bilancia si pongono invece l’8% di coloro che indicano Monese (sito ufficiale) come scarso e l’1% che opta per la sua mediocrità.

Si tratta in definitiva di una risicata pattuglia la quale sembra rappresentare la classica eccezione che conferma la regola. Da segnalare però un appunto che dovrebbe essere preso in considerazione dai responsabili del servizio, ovvero lo scontento per un servizio di assistenza alla clientela che non sembra all’altezza del resto.