L’obbligatorietà del POS (acronimo di Point of Sale) ha costretto un gran numero di imprese e professionisti a dare vita ad una vera e propria corsa contro il tempo, nel tentativo di non farsi trovare spiazzati dal vero e proprio cambio di regime nell’ambito dei pagamenti. Tra le proposte le quali sono attualmente reperibili sul mercato, una di quelle che ha calamitato il maggiore interesse è rappresentata da myPOS (sito ufficiale). Andiamo perciò a osservare più da vicino la soluzione in questione, in modo da cercare di ravvisarne pregi ed eventuali difetti, e cercare quindi di capire se faccia al nostro caso, oppure sia consigliabile passare ad altro.
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Cos’è myPOS
MyPOS (sito ufficiale) rappresenta un servizio per terminali di pagamento dedicato a commercianti e professionisti. In questo caso la sua peculiarità consiste nel rientrare nella categoria dei cosiddetti myPOS (sito ufficiale), ovvero quelli che possono lavorare anche in mobilità, rivelandosi perciò ideale per i tanti professionisti che esercitano la loro attività non all’interno di un locale, ma recandosi presso domicili esterni con il preciso intento di dispensare le proprie prestazioni.
Al sistema di pagamenti elettronico, però, myPOS (sito ufficiale) aggiunge anche una notevole varietà di prodotti e funzioni i quali possono essere utilizzati in maniera molto semplice ed intuitiva per aumentare la resa finale.
A proposito di myPOS
MyPOS (sito ufficiale) è stata fondata nel 2012 da Christo Georgiev e Michael Destraz, con l’intento di offrire una nuova piattaforma per i servizi di pagamento in grado di rivelarsi più accessibile per piccoli e medi commercianti. Progettata come soluzione all-in-one tesa a risolvere i principali problemi delle PMI in materia di accettazione delle carte, e di altri tipi di pagamento, myPOS (sito ufficiale) è stata presentata due anni dopo al Mobile World Congress di Barcellona.
Nel 2017 myPOS (sito ufficiale) è stata poi scorporata, andando a dare vita ad un nuovo gruppo di aziende con sede a Londra, nel Regno Unito. MyPOS Europe Ltd., riconosciuta dalla Financial Conduct Authority (FCA), ente chiamato a regolare il funzionamento dei mercati finanziari del Regno Unito, opera al suo interno alla stregua di istituto di moneta elettronica, fornendo conti e servizi di pagamento di moneta elettronica agli esercenti.
Nel 2018, l’espansione di myPOS (sito ufficiale) in tutta Europa è quindi proseguita con l’apertura di una serie di negozi fisici a Londra, Amsterdam, Milano, Barcellona, Anversa e Sofia, con l’adesione di un notevole numero di imprese locali convinte dai numerosi vantaggi portati dalla piattaforma nel mondo dei pagamenti con carta.
La cui bontà, del resto, è stata riconosciuta nell’anno successivo, con il conferimento da parte di Merchant Payment Ecosystem (MPE) del premio Best POS Innovation/POS Software Payment Applications.
Come funziona myPOS
Il funzionamento di myPOS (sito ufficiale) è abbastanza semplice e si fonda sulla fornitura di una soluzione completa che rende possibile l’accettazione di pagamenti con carta anche in mobilità. Il conto è praticamente un corollario dell’offerta e viene direttamente collegato al POS, rendendo possibile l’accesso istantaneo agli incassi. Nel momento in cui viene accettato un pagamento, l’importo è accreditato subito al netto delle commissioni e pronto per essere trasferito sul proprio conto corrente per mezzo di un bonifico oppure usato dallo stesso conto sotto forma di denaro elettronico.
Al conto è poi acclusa una carta di debito del circuito Visa, da utilizzare al fine di effettuare pagamenti o prelevare contanti presso qualsiasi sportello automatico (ATM) posizionato in ogni parte del globo. E’ quindi possibile ricevere con ogni lettore del marchio pagamenti da carte di credito, di debito e prepagate dei circuiti Visa, Visa Electron, VPay, MasterCard, Maestro, American Express, UnionPay, JCB, oltre a quelli contactless effettuati tramite impiego di Apple Pay e Google Pay.
La SIM dati pre-installata (a traffico illimitato e multioperatore) consente poi di ricevere pagamenti ovunque, sia all’interno di un esercizio commerciale che in mobilità. Per quanto riguarda gli esercenti, possono a loro volta relazionarsi con chi abbia intenzione di approfittare del servizio di ricarica del credito telefonico collegato a TIM, Vodafone, Wind, Tre e PosteMobile. Naturalmente, per l’attività prestata l’operatore riceve una commissione in cambio.
Quali sono i terminali proposti da myPOS?
L’azienda ha deciso di varare una proposta molto diversificata, proprio in considerazione del fatto che l’unico costo è rappresentato proprio dall’acquisto del dispositivo. I prodotti offerti sono i seguenti:
myPOS Go
myPOS GO, in pratica il più piccolo ed economico dei terminali che sono offerti dall’azienda londinese, il quale prevede un costo di 29 euro, più una percentuale dell’1,20% sulle transazioni effettuate, quindi molto conveniente, ma anche caratterizzato da un numero di funzionalità abbastanza ridotto, tanto da essere consigliato a chi non ha molta familiarità con questo genere di dispositivo;
myPOS Mini
myPOS Mini, un lettore di carte tascabile il quale lavora in concorso con una batteria che permette durate medie. Manca però una stampante interna, permettendo di conseguenza solo la realizzazione di ricevute digitali le quali potranno essere inviate al cliente a transazione avvenuta. Il suo costo ammonta a 129 euro più una percentuale dell’1,20% sul volume transato;
myPOS Mini Ice
myPOS Mini Ice, al prezzo di 189 euro, cui bisogna aggiungere commissioni dell’1,20% sulle transazioni effettuate. Il dispositivo nonostante le dimensioni decisamente ridotte ha comunque una batteria estremamente potente, un mix che lo rende molto adatto ad essere trasportato all’esterno e permette pagamenti NFC. Inoltre ha uno schermo touchscreen di 4 pollici, che rende inutile la presenza di una tastiera fisica;
myPOS Combo
myPOS Combo, un lettore mobile per carte di credito per il quale occorre pagare 249 euro più Iva. Prevede l’1,20% per ogni transazione conclusa e la sua batteria permette di lavorare a piena carica un’intera giornata. Al terminale portatile di dimensioni standard viene acclusa una stampante termica integrata con la quale è possibile rilasciare scontrini e ricevute, rendendolo in tal modo un modello realmente adatto a tutti;
myPOS Smart e myPOS Smart N5
myPOS Smart e myPOS Smart N5, terminali di gamma superiore, essendo dotati di software di pagamento avanzati, cui aggiungono la presenza di numerosi programmi gestionali, a partire dalle statistiche di vendita mixate naturalmente alle funzioni già supportate dagli altri terminali. Il loro costo è di 349 euro, oltre all’1,20% di commissione su ogni transazione effettuata. Ognuno dei terminali indicati condivide l’identico piano tariffario, senza costi di attivazione o canoni mensili, con l’unico costo aggiuntivo che è quello di spedizione, di 10 euro.
Altri costi
Se abbiamo visto i costi collegati all’acquisto e all’uso dei POS, va però ricordato che myPOS (sito ufficiale) ne prevede altri i quali sono connessi al conto aperto, ad esempio quelli necessari al fine di far transitare il denaro fuori dal conto e-money associato, tra i quali occorre ricordare:
- 3 euro per il bonifico SEPA dal conto;
- 0,50 euro per la domiciliazione sul conto;
- 2 euro sino a 300 euro di prelievo ATM dalla carta di debito associata, che raddoppiano sopra tale quota;
- 15 euro per la chiusura del conto.
Come sottoscrivere il servizio
Per sottoscrivere il servizio, la via più breve è naturalmente rappresentata dal collegamento al sito aziendale. L’iter procedurale prevede come primo passo la compilazione di un modulo con i dati richiesti, per poi passare alla verifica dell’identità, resa obbligatoria dalle norme antiriciclaggio, per mezzo di una videochiamata di pochi minuti, nel corso della quale verrà chiesto di mostrare la carta d’identità e il codice fiscale.
A questo punto scatterà la procedura tesa all’accertamento dei dati, il quale dovrebbe terminare nell’arco di poche ore, con qualche possibile ritardo dovuto al notevole numero di pratiche cui devono fare fronte gli operatori.
Una volta che sarà stato inaugurato il conto esercente occorrerà infine caricare tutta la documentazione relativa alla propria attività commerciale, cercando di concludere il tutto prima di acquistare il POS, in modo da evitare complicazioni.
I pro e i contro di myPOS
Per giudicare la validità del servizio, non resta che cercare di mettere a confronto pro e contro dello steso. Tra i primi vanno ricordati in particolare il fatto che gli accrediti siano istantanei, l’inclusione della carta aziendale, l’assenza di canone e la convenienza tariffaria, considerato come i concorrenti siano soliti fissare commissioni più elevate o apporre un canone mensile. Tra i contro le commissioni previste nel caso di bonifici e prelievi dal conto myPOS e le tariffe abbastanza elevate che gravano su carte estere e Premium.
Quali sono i concorrenti di myPOS?
Una volta capito cosa sia e come funziona myPOS (sito ufficiale), non resta che cercare di capire quale sia il livello della concorrenza. Che inizia ad essere abbastanza folta, proprio in coincidenza dell’entrata in vigore dell’obbligatorietà del POS nel nostro Paese. I
l primo nome da citare è sicuramente quello di SumUp, azienda che è sul mercato ormai dal 2011 e che ha saputo mettere in mostra notevoli livelli commerciali, tanto da interessare una serie di partner di gran nome, una platea in cui spiccano aziende come American Express, BBVA Ventures, Groupon e Holtzbrinck Ventures. SumUp in pratica propone la vendita del POS senza pagamento di canoni mensili. Applica però commissioni dell’1,95 per ogni transazione, da tenere presenti in un eventuale confronto.
Altro nome che non può essere escluso da questa rassegna tenere è poi iZettle, un POS contactless il quale può essere utilizzato con ogni tipo di carta, comprese quelle che sono munite di banda magnetica e chip. Il dispositivo proposto permette poi l’interazione con Apple Pay e Google Pay grazie alla quale è possibile effettuare i pagamenti da smartphone. La soluzione approntata da iZettle non prevede un canone mensile e il solo costo da mettere in preventivo è rappresentato da una commissione la quale può attestarsi in una forchetta compresa tra l’1 e il 2,75%, a seconda del traffico originato dalle transazioni. Cui occorre naturalmente aggiungere quello di acquisto del POS, ovvero 79 euro più IVA, in cambio del quale sono garantiti in aggiunta una serie di servizi che possono infine rivelarsi preziosi al fine di rendere più agevole il proprio lavoro. Si tratta però di una soluzione difficilmente adattabile alle attività più piccole.
Altro attore da tenere in considerazione è poi Poste Italiane, che propone a sua volta Tandem, un lettore di carte di credito il quale può essere collegato ad uno smartphone Android o iOS-Apple permettendo una gestione molto facile tramite un’applicazione. L’unico modo per poterne usufruire obbliga però ad essere clienti di BancoPosta inaugurando un conto aziendale. Per quello che riguarda i costi, il prezzo del dispositivo è di 79 euro più IVA, cui occorre aggiungere le commissioni sulle transazioni, che vengono decise all’atto dell’inaugurazione del servizio, attestandosi comunque tra l’1,75 e il 2% a seconda del circuito della carta e del fatturato elettronico di chi richiede il terminale. Altro difetto del POS di Poste Italiane è da ravvisare nel fatto che non accetti carte di credito, American Express, JCB e UnionPay.
Ancora una soluzione italiana è poi quella proposta da Banca Sella, con Axerve. Il POS viene recapitato già configurato e dotato di stampante termica ed è gestibile tramite web. I costi variano sulla base delle transazioni annue e vanno dai 15 euro (più IVA) ove il transato si attesti sotto la soglia dei 10mila euro, ai 20 necessari (sempre più IVA) ove tale soglia sia superata e sino a quota 30mila euro. In questo terzo caso occorrerà aggiungere una commissione dell’1%.
Altra soluzione da segnalare è poi quella proposta da Nexi, un POS mobile il cui funzionamento è garantito da un lettore di carte iCMP di Ingenico. In questo caso per poterne disporre si rende però necessario corrispondere un canone mensile abbastanza elevato, pari a 35 euro mensili, un livello il quale sembra destinato a limitarne molto le fortune di fronte alle altre soluzioni offerte dal mercato.
Infine Axepta, una società appartenente al gruppo bancario BNL, la quale propone soluzioni diverse: una senza canone con commissioni pari all’1,25% del transato e l’altra che invece prevede il pagamento di 9,90 euro al mese e commissioni pari allo 0,99%.
Le opinioni su myPOS
Per capire il livello della soluzione approntata da myPOS, non resta a questo punto che andare a verificare le opinioni di chi ha già sottoscritto, e quindi utilizzato, il servizio. Prendendo come punto di riferimento TrustPilot, il più grande sito mondiale dedicato ai giudizi su questo genere di servizi. La disamina su myPOS non sembra lasciare eccessivi dubbi, se si pensa che su quasi 3mila giudizi espressi dagli utenti, il 70% di essi lo indica come eccezionale. Cui va aggiunto un ulteriore 15% che lo indica come molto buono. Se il 5% opta per accettabile, nella schiera dei delusi si pongono il 7% che lo indicano come scarso e il 3% che lo bolla di mediocrità. Come si può notare, quindi, il giudizio è largamente positivo, attestandosi a 4,4 su 5 stelle.